Twitter è in crisi, nonostante i tweet di Donald Trump abbiano fatto incrementare la base utenti. Il presidente degli Stati Uniti utilizza la piattaforma di microblogging come strumento di comunicazione preferito, offrendo al social una visibilità e una possibilità di rilancio senza precedenti ma, nonostante questo, il bilancio di Twitter continua ad essere in rosso: le perdite trimestrali aumentano e i ricavi salgono soltanto di un punto percentuale.
Crisi Twitter: un po’ di dati
Nel 4°trimestre, quello in cui si sono svolte le elezioni americane che hanno innescato un acceso dibattito politico anche sul social dei cinguettii, la società ha registrato ricavi per 717,2 milioni di dollari, sotto le attese degli analisti, i quali scommettevano sulla cifra di 740,1 milioni di dollari.
Sono cresciuti gli utenti mensili attivi: 319 milioni, + 2 milioni rispetto al trimestre precedente, ma purtroppo, e’ aumentato il rosso, ben 167,1 milioni di dollari, rispetto ai 90,2 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. E c’è chi pensa che la soluzione per tornare a crescere sia quella di abbandonare la Borsa.
I dati mostrano come la pubblicità a cui è esposta Twitter con Trump non si traduce in redditività. Jack Dorsey, amministratore delegato della società ha affermato che le sfide da affrontare sono molte, e fra queste l’agguerrita concorrenza per la pubblicità, fonte principale di guadagno per cui si batte con Facebook. E su questo campo, secondo alcune stime, la quota di Twitter sul mercato della pubblicità online nel 2017 potrebbe calare all’1,1%.
Arriverà la soluzione in grado di risollevare le sorti di Twitter?