Facebook ha deciso di negare la possibilità di modificare il titolo e la descrizione dei link esterni condivisi sulla pagina. Parliamo di quell’anteprima composta da immagine, titolo e descrizione che visualizziamo tutte le volte in cui decidiamo di copia-incollare sul social un link che riteniamo valido, per condividerlo con chi segue la pagina.
Sono senz’altro informazioni fondamentali, diciamo pure le uniche, di cui dispone un utente di Facebook per decidere se compiere un’azione, mettere un like, condividere il post o cliccarci su per aprirlo e leggere il contenuto del sito linkato. Fino ad ora questi testi e l’immagine di anteprima potevano essere modificati a proprio piacimento dall’amministratore di una qualsiasi pagina del social network. A breve, purtroppo, non sarà più così.
Almeno in un primo momento, il cambiamento non dovrebbe riguardare le pagine degli editori, ma il team di Facebook potrà introdurre la limitazione a chi sarà colto ad abusare di questa libertà in qualsiasi modo, per esempio presentando il contenuto del sito linkato in modo ingannevole. L’obiettivo è quello di fare in modo che la descrizione visualizzata sullo stream del social network corrisponda effettivamente a quanto contenuto sulla pagina linkata.
E’ chiaro quindi che si tratta di un intervento mirato a combattere il fenomeno delle fake news, osteggiando quei siti che creano ad hoc notizie false e le diffondono sui social per diversi scopi.
Negare la possibilità di modificare il titolo e la descrizione dei link esternisarà davvero utile alla lotta alle fake news?
Questa novità limiterà soprattutto il lavoro di quanti operano professionalmente su Facebook, ma non sappiamo se riuscirà ad apportare benefici concreti alla lotta alle fake news.
Il titolo e la descrizione dei link condivisi, infatti, sono creati utilizzando i tag Title e Description della pagina del sito condivisa sul social. Chi ha davvero intenzione di sfruttare a suo vantaggio titolo e descrizioni di questo tipo di post, può semplicemente scrivere dei title e description adeguati (sensazionalistici, che ispirano curiosità in chi li legge, ecc.) direttamente sul proprio sito e aggirare così il problema. Magari chi gestisce questo tipo di siti non vorrà “sporcare” eccessivamente i tag html in questione scrivendo quei tipici testi “creativi” da fake news che spesso vediamo su Facebook, ma comunque potrebbe raggiungere i suoi scopi (un numero alto di visite sul sito e un numero alto di azioni sociali sul post) anche agendo direttamente sul sito, in modo meno eccessivo.
Inoltre, chi gestisce un sito WordPress di fake news, potebbe creare title e description appositi per Facebook grazie a uno dei plugin più diffusi, Yoast Seo, che grazie alla sua implementazione del protocollo Facebook OpenGraph consente di inserire dei tag title e description, e l’immagine di anteprima del link, da mostrare esclusivamente sul social network.
La lotta alle fake news è in pieno svolgimento, e si sta ancora cercando di mettere a punto dei sistemi adatti per contrastare la diffusione di questo tipo di notizie. Ma come facciamo ogni giorno, nella vita reale, a districarci tra informazioni vere e bugie?