L’Email marketing, l’invio di messaggi di posta elettronica di vario tipo da parte delle imprese ai clienti, anche potenziali, è più vivo che mai.
Spesso leggiamo affermazioni apocalittiche sui diversi strumenti a disposizione di chi si occupa di web marketing, frasi come “la SEO è morta”, o “l’email marketing è morto”, ma ovviamente si tratta di provocazioni.
Infatti, nonostante il grande numero di strumenti a disposizione di chi opera nel settore, l’email marketing è sicuramente tra quelli preferiti dalle imprese, e sono diverse le ricerche che lo dimostrano.
Nei giorni scorsi, ad esempio, le società Winterberry Group e The Data & Marketing Association (DMA), hanno pubblicato i risultati di una ricerca condotta a settembre 2016, dal quale emerge chiaramente che in Nord America l’email marketing continua a crescere.
Email marketing in Nord America: i numeri
Nove marketer americani su dieci hanno affermato di usare l’email per raggiungere il loro pubblico.
La comunicazione via email è adottata in tutti i settori industriali, anche se con percentuali diverse. Stando ai risultati della ricerca, le email sono utilizzate da tutte le imprese che operano nell’ambito farmaceutico ed healthcare, e del turismo. Le percentuali di chi utilizza le email calano leggermente in altri ambiti: nel mondo delle noprofit il 96% degli intervistati dichiara di fare uso di questo strumento, nell’editoria e media il 93%, nell’ambito dei servizi b2b il 90%, e così via.
Anche il numero di email inviate e ricevute ogni giorno è cresciuto e continuerà a crescere nel tempo. Secondo le proiezioni del Radicati Group la crescita sarà pari al +4,4% annuo, passando così dai 269 miliardi di email che saranno inviate ogni giorno nell’arco del 2017, ai 319 miliardi del 2021.
D’accordo con questa previsione è anche una ricerca effettuata nel 2016 dal provider di servizi email Emma, il quale aveva rilevato che il 58% delle imprese intervistate aveva dichiarato che per il 2017 avrebbe incrementato il budget dedicato all’email marketing in modo superiore rispetto al budget dedicato ad altri strumenti di web marketing.
La preferenza accordata all’email marketing è legata ai risultati ottenuti dalle imprese.
Ad esempio, il 73% degli addetti marketing collocati in imprese distribuite in tutto il mondo e intervistati da Econsultancy, ha dichiarato che l’email marketing garantisce un ROI superiore ad altri strumenti digital, anche maggiore di quello ottenuto con attività SEO.
Un’altra ricerca condotta a giugno da The Relevancy Group, ha rilevato che i marketing manager di imprese statunitensi hanno attribuito all’email marketing il 21% dei ricavi totali ottenuti nel secondo trimestre del 2017, dato in crescita del 17% anno su anno.
L’email marketing in Italia
Per quanto riguarda l’email marketing in Italia, possiamo fare riferimento all’Osservatorio Statistico 2017 del provider di servizi email MailUp.
La ricerca è stata condotta sui 12,4 miliardi di messaggi inviati da più di 10.000 clienti della piattaforma nel 2016. I dati del 2016 sono poi stati incrociati con quelli del 2015.
La ricerca mostra che in Italia è cresciuto l’invio di email di tipo informativo, le newsletter, che sono passate dai 7,2 miliardi del 2015 agli 8,5 miliardi del 2016. Sono cresciute anche le email di tipo transazionale mentre sono diminuite leggermente le DEM, cioè le email promozionali.
E’ cresciuta la propensione dei riceventi ad aprire e a cliccare sui link contenuti nei messaggi: la ricerca mostra un +36,9% di click e un +35,7% di aperture rispetto al 2015.
I risultati migliori sono stati ottenuti dagli invii indirizzati in ambito B2B, ma la differenza rispetto al mercato B2B è minima.
Insomma, stando ai dati a disposizione, l’email marketing continua ad essere uno strumento più che valido per fare web marketing, a patto che la strategia di utilizzo e la costruzione dei messaggi siano validi.